Sette km di ferrovia per collegare Lugano e Malpensa. Svizzeri pronti, italiani fermi

 

 

 

 

 

 

 

Il tratto tra Arcisate (Italia) e Stabio (Svizzera) è strategico per i collegamenti internazionali. Gli elvetici hanno quasi terminato l’opera, mentre sul versante italiano è scattato lo stop per problemi economici e progettuali. Politici e media svizzeri preoccupati per il mancato rispetto dei tempi. L’ex assessore lombardo del Pdl disse: “Dimostreremo che non siamo l’italietta, tempi certi”

Auschwitz-Birkenau-la-ferrovia-della-morte-a30097277Servono 7 km di ferrovia per collegare Lugano all’aeroporto di Malpensa con un viaggio di appena 50 minuti. Un collegamento di cui si parla da vent’anni, strategico non solo per lo scalo milanese ma anche – ripetono gli amministratori locali – in funzione di Expo 2015. I lavori, previsti dalla Legge obiettivo del 2001, sono stati approvati dal Cipe nel 2008 e il 24 luglio del 2009 – alla presenza dell’allora viceministro Roberto Castelli, Mauro Moretti (ad Ferrovie Stato) e Roberto Formigoni (allora governatore Lombardia) – si è dato il via al cantiere, con la promessa di completare l’opera entro dicembre di quest’anno per la sua entrata in funzione nel 2014.

Da allora i lavori sono stati portati avanti su due fronti, quello Italiano da un lato e quello svizzero dall’altro. Risultato: oggi sul lato elvetico il cantiere è tutto un brulicare di operai e mezzi meccanici, i binari sono stati posati e alcune parti collaterali come sottopassi e marciapiedi sono già state consegnate. Ma se sui 6 km di cantiere svizzero non si è perso un minuto, sul fronte italiano lo scenario è l’esatto opposto. Lungo i tre chilometri e mezzo di nuova ferrovia ci sono due gallerie. E sono proprio queste uno dei noccioli del problema. A lavori iniziati si è scoperto che le terre e le rocce frutto dello scavo sono naturalmente cariche di arsenico. Un imprevisto (secondo i più ampiamente prevedibile) che ha messo l’impresa Salini (titolare dell’appalto) di fronte al problema dello stoccaggio e dello smaltimento di del materiale di scavo. Una grana a cui non si trova una soluzione e che ha portato ad un primo blocco dei lavori nel 2011 e ad un secondo blocco dal giugno di quest’anno. Stando a quanto lamenta l’impresa il cantiere va a singhiozzo anche per il ritardato pagamento degli stati di avanzamento lavori. Così, con buona pace di chi voleva fare bella figura con la Confederazione, da alcuni mesi il cantiere è fermo e tra un’interruzione e un rallentamento è stato accumulato un ritardo stimato in almeno un anno e mezzo, senza alcuna certezza sulla data in cui i lavori potranno riprendere.

L’ex assessore regionale alle infrastrutture, Raffaele Cattaneo, aveva puntato molto su questo intervento, tanto da spingersi, nel recente passato, in dichiarazioni che lette oggi suonano quanto meno improvvide: “Qualcuno aveva già detto che questo cantiere è l’esempio di un’italietta che non funziona mai, siamo lieti in Lombardia una volta di più, di dimostrare che le cose le sappiamo far funzionare e che qui non c’è l’italietta ma c’è l’Italia che lavora, che è orgogliosa dei suoi risultati e che produce fatti concreti. Il cantiere è previsto che si chiuda a dicembre 2013 e al momento non c’è motivo di credere che così non debba essere”. Un’affermazione ripresa anche da “Falò”, programma di approfondimento giornalistico della televisione svizzera italiana, che il 22 agosto scorso ha dedicato un ampio servizio alla questione, mettendo in luce i timori svizzeri sul mancato rispetto dei tempi di consegna del cantiere sul versante italiano.

I ritardi italiani non solo stanno facendo perdere al Canton Ticino il treno per Malpensa, ma ogni giorno allontanano Lugano dall’Expo di Milano. E gli Svizzeri dal canto loro guardano con preoccupazione alla situazione italiana, cercando di far sentire la loro voce. Nel giugno scorso, l’indomani della notizia dell’ennesimo blocco del cantiere, la consigliera federale Doris Leuthard (a capo del dipartimento dei trasporti) ha preso l’impegno di portare la questione a Roma, mentre un mese più tardi il consigliere di stato Michele Barra ha incontrato il suo omologo in Regione Lombardia, Maurizio del Tenno, per ribadire “la volontà di sfruttare appieno le potenzialità della ferrovia e di condurre in porto l’opera al più presto possibile”. In quell’occasione dal Pirellone è arrivata la promessa di una ripresa del cantiere a settembre. Ma al momento, tra promesse disattese, cittadini infuriati, polemiche, contenziosi e ambientalisti preoccupati, l’Italia sta nuovamente facendo la figura dell’italietta.

 

IL FATTO QUOTIDIANO

Il ricatto di Berlusconi: “Se mi fanno decadere il Governo va a casa”.

BERLUSCONI LAVORA A NUOVO PARTITO, GUARDIA ALTA SU GIUSTIZIARoma, 30 ago. (Adnkronos) – ”Ora si ripete ancora la stessa situazione, perche’ attraverso delle misure giudiziarie che nulla hanno a che vedere con la democrazia, si cerca di togliere di mezzo il sottoscritto che per vent’anni e’ stato considerato ed e’ ancora considerato un ostacolo insormontabile dalla sinistra per tenere il potere”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con Bassano del Grappa dove era in corso il direttivo dell’Esercito di Silvio’.

”Siamo responsabili, speriamo che questo governo possa andare avanti. Sarebbe una cosa assolutamente disdicevole se cadesse. Ma naturalmente non siamo assolutamente disponibili a mandare avanti il governo, se la sinistra dovesse intervenire su di me, leader del pdl, impedendogli di continuare a fare politica” ha sottolineato il Cavaliere

”Abbiamo fatto le larghe intese, che noi chiamammo governo di pacificazione per vedere se si potesse mettere fine alla guerra civile, quella guerra fredda partita dopo il ’48. Invece avete visto quello che e’ successo, siamo ancora in mezzo al guado”. ”Il governo Letta ha fatto varie cose buone, come l’abolizione dell’Imu, i nostri ministri hanno lavorato benissimo”. Ma ”siamo ancora in mezzo al guado”.

Il Cavaliere quindi torna ad attaccare i magistrati. ”Abbiamo un’occasione, i referendum dei radicali sulla giustizia. A cominciare da quello sulla responsabilità dei giudici. Finora i giudici vivono in un Olimpo, sono persone che, come gli altri impiegati pubblici, hanno semplicemente vinto un concorso, eppure sono incontrollabili, non rispondono a nessuno, sono assolutamente irresponsabili”.

Per il Pd, replica il ministro per i Rapporti con il parlamento, Dario Franceschini: “Il ricatto di Berlusconi va respinto al mittente a stretto giro di posta: non violeremo mai le regole dello Stato di diritto per allungare la durata del governo”.

Il Cavaliere è rientrato a Roma dopo un ‘ritiro’ di oltre 20 giorni ad Arcore e ha convocato un vertice ristretto per studiare le contromosse di fronte al muro del Pd, in vista del 9 settembre, quando la Giunta del Senato avviera’ l’esame sull’ineleggibilita’ dell’ex premier. La linea resta quella dura: la ‘legge Severino’ non puo’ essere applicata al caso Berlusconi, perche’ cosi’ si violerebbe la Costituzione. Durante il summit, raccontano, si sarebbe ragionato sul percorso politico da seguire, una sorta di road map, con le prossime mosse.

Berlusconi continua a non farsi illusioni sull’esito del ‘verdetto’ sul nodo della decadenza, ma non ha alcun interesse, almeno per ora dopo l’abolizione dell’Imu, a staccare la spina al governo Letta. Ad ascoltarlo erano solo in cinque, tutte ‘colombe’: il vicepremier Angelino Alfano, i capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta, il presidente della commissione Esteri di Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, e Gianni Letta, vera cinghia di trasmissione con il Colle e ‘pontiere’ nei momenti piu’ difficili.

Il clima in via del Plebiscito ”e’ stato costruttivo e positivo”, assicurano. E l’umore del Cav, riferiscono, e’ sembrato piu’ sereno anche se la decisione di Giorgio Napolitano di nominare proprio adesso i 4 senatori a vita ha destato molti malumori interni, soprattutto tra i ‘falchi’, che hanno interpretato la scelta del Colle come un chiaro segnale politico, se non proprio come uno ”schiaffo” all’ex premier. Il Pdl insistera’, dunque, sull’irretroattivita’ della ‘Severino’ e sulla necessita’ che la Giunta blocchi i lavori in attesa di un pronunciamento della Corte costituzionale sulla decadenza. Berlusconi non ha ancora deciso se fare un intervento in Aula al Senato sulla giustizia, ma dopo l’incontro con Marco Pannella avrebbe ribadito la necessita’ di mobilitarsi per la raccolta delle firme sui referendum dei radicali.

Fonte: Adkronos

Beppe Grillo dal suo Blog: “Io sono stanco”.

beppegrillo-logo-home

 

 

Io sono stanco. E’ stata una giornata particolare quella di ieri con l’abolizione della parola IMU e la sua resurrezione in Service Tax che cadrà in gran parte sugli inquilini, fascia ovviamente più debole dei proprietari, una giornata in cui la coppiaViolante&Napolitano ha forse trovato il cavillo mancante per salvare un pregiudicato con il rinvio della legge Severino alla Corte Costituzionale. Una legge che impedisce a chi ha condanne superiori a due anni di sedere in Parlamento. Violante, lo smemorato del processo di Palermo, è alleato di Berlusconi da più di un ventennio, a che titolo nessuno lo sa. Una giornata particolare con il pdl e il pdmenoelle che esultano per l’accensione dell’inceneritore di Parma contro cui il M5S si è battuto usando ogni forma legale. Esultano per le neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della Food Valley. Chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina? L’inceneritore è inutile e brucerà rifiuti provenienti da ogni dove, ma loro sono contenti. Loro. Io sono stanco di essere gandhiano, di osservare leggi fatte per favorire i delinquenti. Con uno sforzo enorme, un miracolo, siamo riusciti a diventare il primo MoVimento del Paese. Dietro il M5S ci sono quasi nove milioni di voti, ma questi, che hanno occupato ogni posto di potere, se ne sbattono i coglioni. Nove milioni di italiani sono rappresentati solo dalla presidenza di Vigilanza RAI con Roberto Fico, ma anche in questo caso è l’ennesima presa per il culo. Fico non può neppure sapere chi sono i cinque fornitori della RAI che si spartiscono un miliardo di euro. Nulla. Non dobbiamo contare nulla. Sapere nulla. Fare nulla. Abbiamo cercato di cambiare la legge elettorale con Parlamento Pulito, 350.000 firme buttate nel cesso perché decadute dopo due legislature in cui nessun presidente di Camera, Senato, di qualunque cazzo di istituzione ha mosso un dito. Abbiamo votato per la decadenza del Porcellum, unico gruppo parlamentare e ci hanno votato contro. Abbiamo chiesto di inserire delle modifiche, tra cui la preferenza, e ci hanno ignorato. Prendo atto che noi non esistiamo, che nove milioni di italiani sono dei fantasmi, che ogni legge partorita da loro, in particolare quella elettorale, è contro di noi e per la loro sopravvivenza. Prendo atto che non ci sono altre possibilità che mandarli tutti a casa il più presto possibile. Sono stanco di farmi prendere per il culo da questi incapaci, spocchiosi, intellettualmente depravati che hanno distrutto l’Italia. Sono stanco, ma di quella stanchezza che matura un’incazzatura formidabile.

Beppe Grillo il Blog

GIUSTO PER CHIARIRE. Vincenzo Viglione

GIUSTO PER CHIARIRE…

A beneficio degli amici che si sentono fedeli al condannato più famoso d’Italia…ricordatevi che l’Imu era un’imposta introdotta dal governo Monti, votata anche dal Pdl, grazie alla quale molti Comuni, anche a guida Pdl, avevano esultato perchè restituiva un po’ di risorse perse in seguito all’eliminazione, voluta dal Pdl, dell’Ici. Ora, dubbi sulla sanità mentale a parte, ricordatevi che quell’imposta, che rappresenta essenzialmente la voce principale di un bilancio comunale, riferita alla prima casa, veniva pagata, nella quota eccedente le detrazioni, da proprietari da abitazioni di lusso. Tecnicamente quindi parliamo di un provvedimento di cui i proprietari di abitazioni di categoria inferiore, la maggior parte dei proprietari immobiliari, non si accorgeranno nemmeno, visto che per effetto delle detrazioni già non pagavano l’imposta sulla prima casa o pagavano una cifra molto contenuta. Mettiamoci poi che dall’anno prossimo, tra poco più di tre mesi, l’imposta non farà altro che cambiare nome e diventare una tassa (figurati se i comuni ti concedevano una seconda minchiata in stile via l’Ici). detto questo, cari amici del condannato, potreste essere così gentile da spiegare chi ci guadagna in questa pagliacciata?

Vincenzo Viglione

FONTE: Movimento 5 stelle Caserta Facebook

MARCHE: MASSIMA ALLERTA PER TERREMOTI MILITARI TARGATI NATO

di  Gianni Lannes

Alle ore 08:52:16 di oggi i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato una scossa tellurica di magnitudo 2.3 della scala Richter.

L’ipocentro è sconcertante, ovvero rasoterra: appena400 metri di profondità. In Italia un terremoto con una profondità così scarsa, non c’è mai stato. Infatti, come altri sismi indotti, è stato causato da un bombardamento di onde Elf dalla ionosfera, emanate da un riscaldatore ionosferico in uso alle Forze Armate degli Stati Uniti d’America (brevetto Eastlund). Non a caso, sono state registrate intense anomalie elettromagnetiche nell’Adriatico centro settentrionale.

Alle ore 08:44:50 c’è stata una scossa di magnitudo 4.4 della scala Richter con ipocentro a 7,9 chilometri nel sottosuolo.

A tali eventi sismici sono susseduti, sempre in giornata, alle ore 09:28:49 e alle ore 09:46:41 da altre due scosse di bassa magnitudo, con ipocentro identico, esattamente a 10 chilometri nella crosta terrestre.

Esattamente un mese fa, il 21 luglio all’ora locale 03:32:24 è andato in onda, come da copione del Pentagono, un altro terremoto di mmagnitudo 4.9 (scala Richter) provocato nell’ambito delle sperimentazioni ordinate dal Governo degli Stati Uniti d’America.

http://terremoti.ingv.it/it/ultimi-eventi/923-evento-sismico-in-provincia-di-ancona.html

Marche (anno 2013): scie chimiche

Da alcuni giorni è ripresa anche nelle Marche un’intensa attività di aerosolterapia bellica: i velivoli sotto lo status Nato disperdono nell’atmosfera a bassa quota sui centri abitati e lungo le linee di faglie sismiche primarie, nebulizzazioni di veleni tossici come l’alluminio, il bario e polimeri artificiali che servono a rendere l’aria elettronconduttiva, in modo tale da facilitare la propagazione e la penetrazione delle onde Elf fino alla faglie attive.

Marche (anno 2013): scie chimiche

http://cnt.rm.ingv.it/

http://iside.rm.ingv.it/iside/standard/index.jsp

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=marche

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=terremoti

Guarisce da un cancro incurabile modificando la dieta: l’incredibile testimonianza

E se per curare il cancro fosse sufficiente modificare la dieta? Una recentissima testimonianza supporta questa teoria. La storia ha dell’incredibile: Allan Taylor, un uomo di 78 anni di Middlesbrough, Gran Bretagna, sarebbe guarito del tutto da un cancro ritenuto incurabile semplicemente sostituendo la carne rossa e i derivati del latte con 10 frutti e verdure al giorno. I dottori avevano comunicato al nonnino che purtroppo non c’era più niente da fare per curare il tumore al colon per cui aveva già subito un’operazione e diverse cure, e che ormai si era espanso fino a raggiungere l’intestino.

L’infausta notizia gli era stata comunicata per mezzo di una lettera che lo informava che non c’era più motivo di proseguire la chemioterapia e che nemmeno un’operazione avrebbe potuto aiutarlo. “Mi hanno detto che se avessero asportato il cancro, si sarebbe sicuramente sviluppato di nuovo da qualche altra parte”, ha dichiarato Taylor al Sunday Mirror, “ma ero determinato a rimanere ottimista e trovare la mia cura da solo”.

Così il signor Taylor non si è dato per vinto e ha iniziato a cercare su internet una cura alternativaper sconfiggere il male per cui i dottori ritenevano non ci fosse più nulla da fare. Dopo un’attenta ricerca, il 78enne ha deciso di cambiare radicalmente la propria dieta – e migliorare così drasticamente la propria condizione clinica.

Mr Taylor ha così sostituito la carne rossa e i derivati del latte con 10 porzioni di frutta e verdura tutti i giorni. La sua dieta includeva erbe in polvere, curry, semi di albicocca e pastiglie di selenio. “Il 6 agosto ho ricevuto una lettera dall’ospedale che diceva che dagli esami risultava che il mio cancro fosse completamente sparito. Ero guarito”.

Il fortunato ultrasettantenne è convinto che il cucchiaino di orzo in polvere sciolto in acqua calda che beveva tutte le mattine e tutte le sere abbia avuto un ruolo particolarmente cruciale nella sua guarigione. “Non ho nessun dubbio riguardo al fatto che la mia dieta mi abbia salvato la vita” ha dichiarato. “E tutto con un costo di 40€ a settimana!”

In conclusione, la notizia è frutto di una testimonianza, riportata fedelmente, ma non ci sono prove scientifiche che sia stata effettivamente la dieta il motivo della guarigione del Signor Taylor – anche se questo è quanto lui afferma. Ciò non toglie che alcune delle sostanze citate dal fortunato 78enne possano sicuramente portare dei benefici alla salute e in particolare:
 l’orzo in polvere abbatte l’acidità gastrica
– il curry ha proprietà antinfiammatorie per stomaco e intestino
– il selenio ha proprietà antiossidanti che proteggono le cellule dai radicali liberi
– i semi di albicocca contengono la vitamina B17, che sembra reagisca solo in presenza di un enzima contenuto in grandi quantità nelle cellule colpite dal cancro.

Un insieme di fattori da non sottovalutare, anche se solo gli esperti potranno fornirci un verdetto definitivo sulla guarigione di Allan Taylor.

Fonte: tantasalute.it

La rete non perdona. Nemmeno per papy vi è clemenza | Video

La straordinaria forza della rete impallina il cavaliere. Ecco le parole di chi oggi sostiene che il suo reato non sia poi così grave.

E’ su tutti i media, giornali, tv la notizia della decadenza di B. per i reati a lui ascritti di falso in bilancio ecc. ecc. ecc. Le colombe, capeggiate da “Cagnolino Alfano” e dalla Pitonessa al botulino Santanchè gridano a gran voce l’inocenza o quanto meno l’ingiustizia che si sta perpetrando ai danni di papy e dell’accanimento giudiziario ad esso rivolto. Bene. Tralasciando il fatto che la legge è ugiale per tutti e quindi anche per quelli sotto il metro e sessanta e tralasciando che B. ha fatto piu danni all’Italia di quanto un meteorite abbia potuto fare ai dinosauri alla fine dell’era preistorica vogliamo postare un video di qualche anno fa di Papy ad Anno Zero trasmissione condotta da Michele Santoro in cui il “Cavaliere Trapiantato” stesso di ce queste parole. Guardate ed ascoltate attentamente prima di dare il vostro parere.

Staff

Il Cavaliere ha scelto: crisi di governo

 

Dopo il summit Daniela Santanché annuncia trionfante la sconfitta delle colombe del Pdl e la vittoria della linea dura: il presidente è determinato.

BERLUSCESARE

“E’ finita, finalmente. Il governo Letta cadrà. L’ha detto anche il presidente, che non mi è mai sembrato così forte, tranquillo e determinato: non dobbiamo aspettarci niente, perché da Napolitano, da Letta e dal Pd niente avremo”. Esulta la deputata del Pdl Daniela Santanché, pitonessa, capofila dei falchi che qualcuno voleva addirittura vice-presidente della Camera-. ”Le colombe hanno ceduto, non ci sono alternative alla crisi perché gli altri hanno deciso di negare l’agibilità politica a un leader votato da milioni di italiani”, ha dichiarato Santanché, secondo cui “Alfano ha capito che aria tirava e si subito allineato. E’ il più furbo di tutti”. Invece ”Cicchitto, Schifani, Quagliariello, Lupi fanno a gara nel dire che si può mediare, ma sbagliano”.

Dunque una crisi di governo per rappresaglia. Ma si andrà subito a elezioni? Non sembra sicuro. Il Pd ha già detto che cercherà nuove maggioranze in Parlamento, anche se sembra complicato.

Insomma si va incontro a un settembre complicato, proprio alla vigilia di una possibile ripresa economica. Che magari ci sarà o non ci sarà indipendentemente da quello che accade a palazzo Chigi.

 

fonte: the globalist

 

Usa e Gran Bretagna pronti ad attaccare la Siria

Obama e Cameron progettano un attacco missilistico contro Damasco come rappresaglia per l’uso di armi chimiche fatto dal regime. Ma non c’è nessuna prova che sia stato Assad.

aleppo_siria

Il presunto attacco con il gas del 21 agosto a Damasco, che secondo l’opposizione siriana ha causato 1.300 morti, ha accelerato il corso degli eventi: Stati Uniti e Gran Bretagna decideranno a breve come procedere al primo attacco missilistico contro il regime siriano. Lo hanno riferito il Daily Telegraph e il Daily Mail in edicola tra qualche ora a Londra. Secondo le due testate la scossa allo status quo (il conflitto è iniziato a marzo del 2011) sarebbe frutto della lunga telefonata odierna (40 minuti) tra Barack Obama e David Cameron in cui i due leader avrebbero deciso di prendere una decisione “entro 48 ore” ipotizzando un attacco entro al massimo “10 giorni”.

Domani inizia la missione degli ispettori Onu alla ricerca di tracce del gas nervino che secondo l’opposizione siriana Assad avrebbe usato nell’attacco di mercoledì scorso. Ma da Washington, Londra e Parigi sono stati già messe le mani avanti: il via libera è tardivo perché con ogni probabilità i tecnici del Palazzo di Vetro non troveranno nulla perché è trascorso troppo tempo. Gli esperti hanno spiegato che dopo 3 giorni (72 ore) è quasi impossibile trovare tracce dei gas, e domani ne saranno trascorsi 5.

Washington e Londra hanno già nella regione forze militari potenti. Gli Usa hanno schierato nel Mediterraneo (base dell’intera VI flotta) nelle vicinanze delle acque siriane 4 cacciatorpedinieri della classe Arleigh Burke armati ognuno con 96 missili da corciera Tomahawk in grado di colpire con estrema precisione bersagli a 2.500 km di distanza, gli stessi usati per martellare la Libia di Muammr Gheddafi nel 2011. La Royal Navy ha diverse navi da guerra, incluso – secondo il Telegraph – un sottomarino a propulsione nucleare, la portaerei Hms Illustriuos, la portaelicotteri Hms Bulwark e almeno 4 fregate, Il dispositivo areo vede nelle vicinanze la base Usa di Incirilik a Smirne in Turchia, oltre a squadriglie di F-16 nella confinante Giordania e quella della Raf ad Akrotiri a Cipro.

Oggi è in programma una riunione ad Amman in Giordania dei vertici militari di 10 Paesi, a partire dal generale usa Martin Dempsey, il britannico Sir Nick Houghton, e gli omologhi di Francia (il cui governo sostiene la necessita di una risposta militare ad Assad), Canada, Italia e Germania (che non vedono di buon occhio un intervento armato) oltre che Giordania, insieme ad Arabia Saudita, Qatar e Turchia (Paesi sunniti che fanno a gara nel sostegno alla multiforme opposizione siriana). L’evento, hanno sottolineato diverse fonti, era previsto da giugno ma l’attacco del 21 agosto ha impresso una accelerazione agli eventi e quindi assume una rilevanza diversa.

Una risposta all’uso di armi chimiche da parte del regime siriano sarebbe possibile anche senza l’appoggio unanime del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri britannico William Hague alla Bbc radio.

 

Fonte: the globalist

Legge Severino “incostituzionale” solo per B.. Nel Pdl già 37 i decaduti.

Sono 17 i consiglieri regionali (più 20 tra provinciali e comunali) che hanno dovuto lasciare lo scranno e la vita politica a seguito di decreti firmati dal premier applicando la norma che è ormai l’incubo del suo principale alleato di governo. Nessuno ha preteso di salvarli in nome della loro agibilità politica, dell’incostituzionalità e della illegittima retroattività della 235. Ecco chi sono:BERLUSCONI LAVORA A NUOVO PARTITO, GUARDIA ALTA SU GIUSTIZIA

Un  insopportabile affronto per un Berlusconi ormai sul punto di rottura, se solo sapesse. Mentre falchi e colombe del suo partito si affannavano a bombardare la legge Severino Enrico Letta, senza troppa pubblicità, la applicava a pieno regime, firmando di suo pugno i decreti previsti dalla norma che è ormai l’incubo del suo principale alleato di governo. E sì, perché mentre la decadenzadalle cariche elettive di consiglieri comunali e provinciali è automatica, la sospensione dei consiglieri regionali richiede un apposito decreto del Presidente del Consiglio. E Letta, dal giorno dell’insediamento, non s’è mai tirato indietro. Per 15 volte ha firmato, di suo pugno, i decreti sanzionatori della legge che dovrebbe essere applicata anche al senatore Berlusconi. E nessuno, tantomeno dal Pdl, ha sollevato dubbi su retroattività e legittimità della legge accampando pretese sull’“agibilità politica” dei decaduti. Non un falco, non una pitonessa. Neppure i destinatari dei provvedimenti hanno protestato. La fabbrica delle sospensioni non s’è interrotta neppure quando la bomba a orologeria della sentenza in Cassazione sui diritti Mediaset si è pericolosamente avvicinata allo zerbino di Arcore.

Il 18 luglio, a due settimane dal verdetto che inchioda definitivamente il leader del Pdl, Letta firma il decreto che colpisce il consigliere della Campania Sergio Nappi (Pdl). Era finito ai domiciliari il 18 aprile a seguito dell’inchiesta sui rimborsi con l’accusa di peculato e tornato in libertà a metà maggio con il solo obbligo di firma. Ma il premier si ritrova sul tavolo l’ordinanza con le misure cautelari e applica l’articolo 8 della legge Severino. Nessuno solleva la questione della retroattivitàche, di lì a pochi giorni, avrebbe invece occupato giornali e pensieri degli uomini di Berlusconi e perfino di esponenti-mediatori del Pd. Il 5 agosto la sentenza in Cassazione è definitiva da quattro giorni, impazzano gli altolà del centrodestra ma Letta firma ancora e nessuno solidarizza col sospeso. Il decreto colpisce stavolta Giampaolo Lavagetto, consigliere Pdl in Emilia Romagna. Sul suo capo pesa una condanna del 2010 per peculato a uno anno e sei mesi di reclusione. Era subentrato da qualche settimana a Luigi Villani, altro sospeso Pdl per la Severino (ma con decreto di Monti) dopo esser stato arrestato per l’inchiesta parmigiana Public Money. Lavagetto, secondo i giudici, aveva usato il cellulare di servizio in maniera impropria, non aveva certo creato società offshore per frodare lo Stato come il leader del suo partito.

Ma la legge è legge, e la sospensione è scattata a tre anni dalla sentenza. Neppure in questo caso vengono sollevati dubbi sul valore retroattivo dell’anticorruzione. Giusto l’interessato obietterà, a caldo, che “è un provvedimento ingiusto” cercando d’accodarsi ai big del partito che sono però raccolti intorno al Capo e non guardano altrove. Non troverà nessuno disposto a spender per lui gli stessi funambolici argomenti che vengono compulsati da avvocati e big del partito a caccia di un salvacondotto per il leader. Del resto quando Mario Monti ha sponsorizzato la legge, in un clima di generale rancore verso sprechi e ruberie nei consigli regionali di mezzaItalia, aveva incassato voti e plauso anche del Pdl, azionista della strana maggioranza. Nessun problema per l’approvazione, nessuno per l’applicazione. Ed è così che dal 5 gennaio 2013, quando è entrata in vigore e per i successivi otto mesi, i decreti sono fioccati in ogni regione d’Italia colpendo 17 consiglieri di ogni colore politico. E nessuno, tantomeno nel centrodestra, si è stracciato le vesti.

micheleiorio_interna-nuova

Loro sono tutti fuori dalla politica, Berlusconi no
Lo sa bene il primo che ne ha fatte le spese, il presidente del Molise Angelo Iorio. La sua carriera è iniziata nel ’75, è stato deputato e cinque volte candidato alla presidenza del consiglio regionale. Ma la sua carriera politica finisce il 28 marzo per effetto della condanna a un anno e sei mesi perabuso d’ufficio, non certo per una frode miliardaria al fisco. Monti ha sulla scrivania tre documenti: la sentenza del Tribunale di Campobasso datata 22 febbraio, la nota della prefettura del 18 marzo che indica Iorio nuovamente tra gli eletti dopo la tornata del 16 marzo, una nota delViminale che ne suggerisce la decadenza a partire da quella data. Il premier, all’epoca transitorio fino a nuove elezioni, non ha dubbi e il 28 marzo firma la sospensione. La notizia è un lancio d’agenzia. Non provoca boatos sugli spalti del centrodestra. Gli esponenti Pdl si tengono alla larga, neppure uno che si sogni di mettere in dubbio la legge e tantomeno la tenuta di un governo ormai a termine. Alla prima prova, dunque, l’anti-corruzione della Severino tiene.

Dalle consultazioni esce il nuovo governo di larghe intese sostenuto ancora da Pd e Pdl, Letta diventa premier ed eredita l’onere di firmare i decreti di sospensione. E l’ex responsabile economico della Margherita va avanti come un treno sulla strada della Severino e anzi accelera: in un solo Consiglio dei ministri, quello del 21 maggio, decreta la sospensione di 11 consiglieri dellaBasilicata, tutti travolti dall’inchiesta sui rimborsi gonfiati che aveva portato all’arresto di due assessori e un consigliere, mentre per altri otto era scattato l’obbligo di dimora. Tutti insieme, uno dopo l’altro, devono lasciare i loro scranni di ogni colore politico: il capogruppo Nicola Giovanni Pagliuca (Pdl), Rocco Vita (Psi), Alessandro Singetta (Misto), Mariano Antonio Pici (Pdl), Paolo Castelluccio (Pdl), Antonio Autilio (Idv), Vincenzo Edoardo Viti (Pd), Agatino Lino Mancusi (Udc), Rosa Mastrosimone (Idv). Nessuno li rimpiange, nessuno apre un “caso”.

Neppure quando il reato è bello e che prescritto, come accaduto al consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Sicilia, Salvino Caputo, condannato a un anno e cinque mesi per un tentato abuso d’ufficio: da sindaco di Monreale provò a far cancellare due multe all’autista del vescovo. L’ultimo decreto Letta che applica la Severino è del 26 luglio e colpisce Roberto Conte, ex consigliere dei Verdi e poi del Pd, transitato nel centrodestra dopo una serie di vicende giudiziarie. All’ultima tornata elettorale aveva sfidato la sorte e si era candidato nonostante una sospensione per una condanna ricevuta nel 2009 a due anni e otto mesi per concorso esterno in associazione camorristica. Nel 2011 Conte torna alla ribalta grazie a un decreto firmato da Berlusconi che ha revocato la sospensione consentendo a un condannato di tuffarsi in campagna elettorale a caccia di voti. Conte, del resto, è un campione ante litteram dell’idea del centrodestra per cui gli unici giudici dei politici sono gli elettori. I campani, infatti, non restano impressionati dalle sue pendenze giudiziarie e gli regalano 10.400 preferenze. Ora è un decreto di Letta a cancellare quello di Berlusconi. Grazie all’odiata Severino.

Consiglieri estromessi anche per piccoli reati, a volte prescritti. Ma il difetto di retroattività vale solo per B.
Anche gli amministratori locali vengono sospesi o dichiarati decaduti, spesso per reati di poco conto, magari prescritti. Il provvedimento per loro, articolo 11 della legge Severino, non passa perPalazzo Chigi ma viene disposto automaticamente dalle Prefetture. Che finora hanno applicato la 235 una ventina di volte, senza ritenere sussistente la questione della retroattività che anima avvocati e politici. Quanti consiglieri comunali, provinciali e sindaci siano stati espunti dai loro municipi per effetto della legge anti-corruzione esattamente non si sa. Repubblica riferisce di una ventina di casi. Certamente sono in fase di istruttoria altri provvedimenti di decadenza.

Le prefetture hanno chiesto ai tribunali i carichi pendenti dei vari amministratori. Di sicuro è già incappato nella Severino Luigi De Filippis, ingegnere, allontanato dal consiglio comunale di Serino (Avellino) per una condanna in primo grado per abuso d’ufficio, pur essendo i fatti ampiamente prescritti. A Parabita, provincia di Lecce, si è creato un caso sulla sospensione per 18 mesi del consigliere comunale d’opposizione Stefano Prete. Il sindaco Pdl Alfredo Cacciapagliaaveva sollecitato la prefettura a pronunciarsi contro il consigliere colpito da una condanna per abuso d’ufficio. Ma nella sua giunta resta in carica un assessore, Biagio Coi, colpito da una più dura condanna a due anni di reclusione per truffa aggravata ai danni dell’Europa. La scure ha poi colpito Vincenzo Vastola, ex sindaco di Poggiomarino (Napoli), fino a qualche mese fa capo dell’opposizione: a febbraio è stato sospeso dalla carica di consigliere per via di una condanna del 2012 per aver firmato un ordine di servizio privo di protocollo che stabiliva l’installazione di cinque lampioni nella strada in cui abita mentre per regolamento avrebbe dovuto procedere a una gara d’appalto. “Credo che molti amministratori si trovino nella sua situazione, per questo chi lo ha sospeso dovrebbe accelerare la raccolta di documentazione ed emanare analoghi provvedimenti”. Parola di Francesco Nitto Palma, ex ministro della giustizia del Pdl e coordinatore del partito inCampania. Partito che ora chiede esattamente il contrario, di invalidare la legge. E non per cinque pali della luce.

Fonte: il fatto quotidiano